Le relazioni romantiche sono difficili eppure non possiamo farne a meno. Ma quali sono le ragioni principali che causano delle difficolta di coppia? Prima tra tutte l’invasione di spazi.
Un motivo determinante nel causare problemi relazionali è l’invasione degli spazi. Durante il counselling di coppia, ho osservato spesso dinamiche relazionali influenzate da questo fattore, convinzione supportata anche da evidenza empirica e teorica internazionale. Condividere uno spazio può essere difficile, soprattutto quando percepiamo che l’Altro stia sconfinando nel nostro spazio vitale. Ciò che ci crea problemi non è tanto l’invasione dello spazio fisico, ma psichico. Stare in una relazione, infatti, significa avere la propria realtà invasa da pensieri, idee, desideri e valori altrui; che per quanto possano essere legittimi, rappresentano comunque un’invasione. Se poi risultano molto differenti dai nostri, questo confronto può risultare fastidioso e a volte persino disturbante. L’Altro sta sfidando la nostra parte narcisista, che non vuole essere messa in discussione e non è disposta ad accettare la verità dell’Altro tanto valida quanto la nostra. Una presa di posizione narcisistica che se affrontata con consapevolezza può diventare una grande conquista psicologica. Alcune coppie evitano questa sfida entrando in un ‘projective gridlock’, ossia un ingorgo proiettivo dove le due identità si fondono in una unica: quella di coppia. Notiamo che si è instaurato un projective gridlock per esempio quando i partner usano sempre più spesso il Noi al posto dell’Io e si trovano più o meno sempre in accordo. Solitamente questo tipo di coppia prima o poi diventa claustrofobica, almeno per uno dei partner, che sente di aver perso un senso di identità propria. Spesso accade che quando uno dei due cerca di riconquistare una propria individualità, provando a tirarsi fuori da questo gridlock, l’Altro si sente spaesato a tal punto che va in panico.
Credi di essere in un ‘projective gridlock’ e senti che la tua relazione ne sta subendo le conseguenze?
Se la risposta è positiva, allora è già un grande passo averne preso consapevolezza. Non sempre siamo capaci di mettere in atto ed integrare tutto il nostro essere. È per questo che la presenza dell’Altro un una coppia può essere una grande opportunità di integrazione della nostra personalità. Infatti, spesso siamo attratti da un partner che possiede dei tratti caratteriali a noi latenti o mancanti, per cui il riconoscimento e successiva integrazione di quei tratti può aiutarci alla crescita sia individuale che di coppia. Questo processo di integrazione passa attraverso la consapevolezza nel riconoscere che le parti dell’Altro che ci creano fastidio o disturbo, non sono altro che parti di noi che cerchiamo di integrare. Ecco perché spesso ci ritroviamo a chiamare il nostro partner la dolce metà. Un processo questo arricchente, ma anche non privo di ostacoli, che può sicuramente essere agevolato dal supporto di un professionista esperto in counselling di coppia.
Articolo adattato da <https://www.bacp.co.uk/bacp-journals/private-practice/winter-2016/what-is-being-in-a-relationship-really-like/>
LETTURE CONSIGLIATE
- Fisher JV. (1999). The uninvited guest: emerging from narcissism to marriage. London: Karnac.
- Morgan M. (1995). The projective gridlock: a form of projective identification in couple relationships. In: Ruszczynski SR, Fisher J (eds). Intrusiveness and intimacy in the couple. London: Karnac Books; 33-48.
- Ogden TH. (1979). On projective identification. International Journal of Psycho-Analysis. Vol. 60: 357–373.