Instaurare una relazione amichevole con noi stessi è al centro delle pratiche counselling che mirano a creare un dialogo olistico tra mente, emozioni e corpo, facilitando così delle opportunità di crescita. Tuttavia, creare un dialogo interiore costruttivo non è un compito facile, perché spesso tendiamo ad essere poco amichevoli più con noi stessi che con gli altri. Questo modo di essere poco amichevole o ‘critico’ è stato definito in vari modi nella tradizione del counselling e della psicoterapia. Gendlin (il padre dell’approccio Focusing) lo definisce il ‘critico interiore’, una voce autoritaria presente in ognuno di noi, che a seconda delle influenze biologiche, sociali e culturali, può essere più forte in alcune persone che in altre. Per Freud è il ‘Superego’, ‘animus’ per Jung, il ‘critico interno’ il ‘Sé parziale’ per altri studiosi. Tutti sembrano essere d’accordo sul fatto che questa parte di noi sia una sorta di presenza punitiva che può portare con sé autocritica danneggiante e persino sentimenti irrazionali e sgradevoli, come il senso di colpa.

Allora, cosa possiamo fare quando riconosciamo il Critico Interiore?

Una volta che ne siamo consapevoli, il passo successivo sarebbe quello di riconoscerlo come una presenza controllante che spesso deriva dall’esterno. Potrebbe trattarsi di un condizionamento esteriore derivante da un ambiente (cultura, famiglia, storia, geografia ecc.) che non ci appartiene. In quel caso, potremmo gentilmente e scherzosamente spingerlo da una parte dicendo per esempio “ritorna quando hai qualcosa di nuovo da dirmi” (Gendlin, 2003: 98). Un altro modo per gestirlo, potrebbe essere quello di provare ad instaurare un legame empatico. In questo modo lo riconosciamo come una ‘parte di noi’ che ha bisogno di essere sostenuta. Quindi possiamo provare ad accettarlo come parte integrante di noi stessi. E così al posto di deriderlo o rifiutarlo, possiamo provare a costruire una relazione con il critico interiore. In generale, qualunque sia la strategia che decidiamo di adottare, la necessità di esplorare il ‘critico interiore’ e di capire come interagire con esso, sembra formare le basi per un lavoro relazionale fruttuoso all’interno di pratiche counselling che possono aiutarci ad accettare e rispettare noi stessi nella nostra completezza.

LETTURE CONSIGLIATE

  • Gendlin, E. T. (2003). Focusing. 3rd ed. London, Sydney, Auckland, Johannesburg: Rider.
  • Jung, C. (1960). The structure and dynamics of the psyche. The collected works of Carl Jung. Volume 8. Trans. by Hull, R.F.C. London: Routledge and Kcgan Paul.
  • Freud, S. (1923). Das Ich and das Es. Vienna: Internationaler Psycho-analytischer Verlag, W. W. Norton & Company.
  • Cornell, A. W. & McGavin, B. (2003). A focusing student and companion manual. Berkeley: CA: Calluna Press.
  • Greenberg, L. S., Rice, L. N. & Elliot, (1993). Facilitating emotional change. The moment- by-moment process. New York: Guilford Press.