Perché non sono mai soddisfatta dei miei traguardi? Perché continuo a chiedermi se sono brava abbastanza o se lo sarò mai?
Se queste domande ti risuonano familiari, allora potresti essere figlia di un genitore narcisista. Infatti, questo continuo dubitare delle tue abilità, del tuo diritto di essere veramente felice, potrebbe essere il risultato di un sentimento genitoriale condizionato percepito in quanto tale da anni.
Tutti noi abbiamo avuto una figura significativa durante la crescita. Solitamente (ma non sempre) è un familiare, ma potrebbe anche essere stata una persona a noi cara. Questa persona ha avuto un forte ascendente nella formazione del nostro modo di pensare e di essere. Ci ha aiutato a costruire la nostra autostima, a raggiungere le nostre potenzialità e a credere in chi siamo veramente. Tuttavia, se questa persona aveva un atteggiamento narcisista, allora la fiducia in noi stesse può essere vacillante.
Come faccio a sapere se mia madre, mio padre o un’altra persona significativa durante la mia crescita, aveva dei tratti narcisisti?
La prima cosa da sapere è che questo tipo di persone sono più preoccupate di loro stesse che degli altri. Ti vedono come un’estensione della loro identità, non come un individuo con le tue caratteristiche uniche, e la maggior parte del tempo ti senti invisibile quando sei in loro presenza. Solitamente queste persone:
- si sentono ferite e si irritano facilmente quando percepiscono delle critiche
- sono ossessionate da come appaiono le cose piuttosto che pensare a cosa sta succedendo veramente o a come si sentono
- danno la colpa agli altri per le cose che vanno male, perché non è mai un loro sbaglio
- dirottano la maggior parte dei discorsi su sé stesse
- le cose devono essere fatte a modo loro
- non provano empatia per i sentimenti altrui
- quando succede qualcosa nella vita dei loro figli (matrimonio, separazione, licenziamento ecc.), sono più preoccupate di come questo possa avere un effetto su di loro che sui loro figli
E ora qual è il passo successivo?
Se riconosci alcuni o la maggior parte di questi tratti, potrebbe essere l’inizio nel trovare una risposta a quella domanda … Sarò mai brava abbastanza?
Potresti esplorare questo aspetto in alcune sessioni di counselling, dove poter sperimentare nell’esprimere la tua soggettività e nell’averla riconosciuta interamente (forse per la prima volta). Infatti, uno degli obbiettivi principali del counselling è proprio quello di aiutare i clienti a far sì che la loro soggettività emerga. Può essere energizzante reclamare la propria individualità, riconoscere chi si è veramente (non ciò che gli altri si aspettavano o pretendevano che fossimo) e finalmente provare quella sensazione liberatoria di essere brave abbastanza!
LETTURA CONSIGLIATA
- McBride, K. (2008). Will I ever be good enough? New York: Atria.